Luigi Luè nasce a San Colombano al Lambro (Lombardia) il 16 giugno 1878 in una famiglia di zoccolai. Ultimo della famiglia, perde la mamma a sette anni e sua sorella Rosa gli fa da mamma. Dopo aver frequentato i primi due anni della scuola elementare, comincia a lavorare in casa come zoccolaio. La famiglia Luè vive poveramente, polenta o minestra era il piatto quotidiano.

All'inizio del '900 l'Italia è caratterizzata dagli elementi del sotto-sviluppo : miseria, analfabetismo, disoccupazione, emigrazione. Mentre il Governo cerca una politica di prestigio con le guerre coloniali in Africa, delle violente agitazioni scuotono le masse proletarie urbane e rurali. Luigi non rimane insensibile davanti alle situazioni di ingiustizia sociale e prende posizione in difesa dei contadini sfruttati del suo paese. Con loro organizza scioperi e scrive lettere "
infuocate " ai padroni. I suoi maestri sono : Tolstoi, Garibaldi e i principi del Socialismo. L'aspetto di Luigi è originale, porta la barba e i capelli lunghi alla " nazarena ". Da alla sorella la sua parte di eredità del poco di terra che apparteneva alla famiglia Luè, " La terra è di Dio, il padrone è Lui " diceva. Il suo militantismo è eccezionale nel contesto dell'epoca e ciò lo conduce a conoscere la prigionia più volte.

Nel 1901, il malessere diffuso e le agitazioni che ne conseguono, sfociano in una repressione governativa violenta, la quale fa appello alle forze armate. Luigi che era stato arruolato il 22 luglio 1898 e lasciato in congedo illimitato è richiamato nel 1901. La sua avversione alla violenza militare è totale e non si sente di essere lo strumento della respressione governativa. Secondo il foglio matricolare in luglio è "
Mandato in licenza straordinaria di convalescenza di un anno in seguito a rassegna di riniacuta " .

Nel 1902 la situazione si ripete, i ferrovieri sono in sciopero e la sua classe è richiamata. Luigi esita a presentarsi, suo padre è angosciato, un suo cugino avvocato gli fa sapere che avrà dai due ai tre anni di carcere se non si presenta e tramite un compagno lo consiglia di presentarsi ed eventualmente di rifiutare l'ordine in seguito. Dopo tre giorni Luigi si presenta, ma a sua grande sorpresa le autorità militari passano sotto silenzio il suo ritardo. Luigi non è inviato per le operazioni di repressione e dopo due mesi ritorna a casa. Riprende le sue attività abituali e come dice nel suo diario : "
Sempre in mezzo coi compagni si cercava di organizzare operai e contadini nell'Ideale Socialista ".

Dopo aver molto esitato, nel 1904 si sposa con Angioletta Pozzi, anche lei nata à San Colombano nel 1878. Angioletta abitava vicino a Luigi, frequentò la scuola fino alla quarta elementare, a 12 anni si recò a Milano per imparare il mestiere di sarta. A 24 anni ritorna a San Colombano dove fonda una sartoria con qualche apprendista, incontra Luigi, i genitori di lei non vogliono che si sposi con lui, questi gli fa presente che (diario). L'amore è forte e Angioletta accetta di diventare la "
compagna " di Luigi. Nel 1905 nasce Bruno Mario e nel 1906.